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 LEVATA : INSEDIAMENTO DEL NEOLITICO  MEDIO RECENTE 

 

 

  Negli ultimi anni ,il continuo monitoraggio dei cantieri edili a opera della Sovrintendenza per i beni culturali della Lombardia, ha consentito l'individuazione di numerosi siti di età neolitica nella provincia di Mantova, soprattutto nell'area intorno al capoluogo,venendo ad arricchire il quadro generale delle nostre conoscenze sul Neolitico del territorio. Gli interventi di scavo hanno consentito di indagare vari insediamenti posti a Levata, di notevole importanza sia per la ragguardevole estensione, sia per la buona conservazione delle strutture sia per la ricchezza del materiale culturale. Nel terreno rimosso sono stati recuperati materiali litici e frammenti di ceramica con incisioni con prevalenza di decorazioni a ZIG ZAG, di origine nord-alpina e legata ad influssi della cultura del tardo Rossen,diffusa nella Lombardia Orientale in Veneto, in Trentino. Sembrerebbe poi presente anche un'interessante fase riferibile all'età del Rame, ma il dato attende conferma dalla revisione dei materiali. Dal punto di vista strutturale sono stati riportati in luce pozzetti di vario tipo e misura, fosse oblunghe, canalette, fossati, pozzi per acqua e tombe a inumazione. Il sito di Levata (Curtatone) di (mq 50000), località che precedentemente si conosceva solamente per il rinvenimento di un' ascia in pietra levigata, conservata presso Palazzo Ducale, in seguito,per il tempestivo intervento effettuato dai sigg. Sergio. e Antonio. Anghinelli e in seguito dal sig. B. Breviglieri, si iniziò una lunga serie di esplorazioni condotti in tutti i lotti edificabili, grazie alla collaborazione e disponibilità dell'impresario,sig. S. Novellini.L'esteso sito di Levata é ubicato su un tratto del "livello fondamentale" della pianura mantovana,delimitato verso nord dalla scarpata fluviale determinata dal Mincio, alla base della quale si é deposto un potente strato di torbe riferibile a specchi lacustri oggi asciutti. Fra il sito e la scarpata é interposto un piccolo paleoalveo individuato nel corso delle esplorazioni. A sud di quest'ultimo é stato rinvenuto un fossato che sembrerebbe delimitare a settentrione l'abitato neolitico. Dal momento che i depositi che lo hanno colmato risultano incisi da pozzetti ancora d'epoca neolitica, é necessario attendere una messa in fase della stratigrafia per stabilirne l'epoca. Ovviamente come tutti i siti posti su un alto morfologico, anche Levata ha subito fenomeni di origine naturale come erosione e colluvio,nonchè pratiche agricole distruttive.Numerosissimi sono i pozzetti di piccole e medie dimensioni, diverse sono le fosse lenticolari di modesta profondità e quelle oblunghe e strette. Sono stati rinvenuti 2 pozzi per acqua piuttosto profondi . Tutte le strutture sono state riutilizzate come fosse di scarico. Stando ai reperti più significativi si collocano da un neolitico medio piuttosto avanzato al Neolitico finale inizi età del Rame.Al momento senza lo studio dei reperti e dei rapporti stratigrafici che intercorrono fra le varie US non è possibile essere più precisi.

 

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Oltre all' ingente massa di reperti ceramici, litici e ossei trovati , alcuni manufatti sono di estremo interesse,quali una grossa lesina di rame, strumento che simboleggia l'uso del metallo in Italia settentrionale alla fine del neolitico ; una lunga e larga lama di selce di un litotipo apparentemente estraneo all'ambito padano e invece più simile a litotipi provenzali , quindi fosse entrato nella valle del PO assieme agli influssi Chassey che accompagnano la cultura di Lagozza; alcune grosse pintadere riccamente decorate in stile meandro-spiralico, e una più piccola simile ad un esemplare rinvenuto al Pescale (MO); vasetti minituristici; lame in ossidiana e in quarzo ialino di provenienza alpina.All'interno di un pozzetto é stata rinvenuta una cuspide di freccia in osso tipica della fase media dell'età del Bronzo, probabilmente persa da cacciatori stanziati in uno dei tanti villaggi mantovani di quell'epoca. Infine oltre a tracce di appoderamenti di età romana, sono state esplorate quattro tombe a inumazione, in nuda terra, di deposti in posizione supina; unico elemento di corredo una fibbia di bronzo che può essere genericamente riferita all'Altomedioevo, con buone probabilità di cadere nella seconda metà del sec. VI.


                   M. Baioni, E. M. Menotti, J. Tirabassi

lo scavo diretto da Menotti della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia -Nucleo Operativo di Mantova, é stato condotto con l'ausilio di personale specializzato dal dr. Manicardi e da E. Pajello della SAP.

 

Ecco i dati: CIRCOLO PARROCCHIALE  SAN FILIPPO  NERI ASD  93074110201

Può essere una goccia nel mare, ma è anche vero che il mare è pieno di gocce.

 

 

 

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